Liam Gillick e Hito Steyerl
Roddino
L'intervento nasce dalla visione dall'alto del territorio e del modo in cui è suddiviso e lavorato: un motivo inclinato a griglia che riproduce l'andamento dei terreni. La gamma cromatica è stata ricavata grazie all’utilizzo di un programma in grado di incrociare dati di pubblico dominio - per esempio densità demografica, longevità degli abitanti, produttività del terreno per ettaro e condizioni climatiche – e di tradurli in codici, associarli a un colore e posizionarli nella struttura geometrica. I due elementi che hanno completamente sconvolto lo schema sono stati i cambiamenti climatici estremi e i conflitti.
Nell'intervento di Gillick e Steyerl, l'architettura diventa paesaggio, ritratto collettivo astratto ma radicato nella realtà del luogo: il racconto di un territorio in un preciso momento storico, che contiene la sua potenziale evoluzione e trasformazione. Il lavoro riflette allo stesso tempo il loro comune interesse per il linguaggio universale dei dati e le derive del sistema capitalistico, e quello per lo specifico contesto e le sue caratteristiche. Nelle parole degli artisti: “Il nostro intento è creare un’opera in grado di rappresentare il futuro, la continuità e il cambiamento”.